Mi chiamo Gabriella Mosconi, sono consulente ed insegnante in Cecofes, sono membro del direttivo.
Sono sposata e ho due figlie.

Ho vissuto in parti diverse d’Italia e ho amicizie e relazioni in Italia e all’estero. L’amicizia e le relazioni sono la linfa della mia vita. Sono in costante relazione con il Creatore e di conseguenza con le Sue creature.
Ho viaggiato e soggiornato all’estero per imparare le lingue e ho incontrato fin da ragazza tante realtà diverse.
Mi sono laureata in lingue nel 1992 all’Università di Perugia.Dal 2001 insegno inglese alla scuola secondaria di I grado, dal 2017 mi occupo dell’istruzione degli adulti, di minori in dispersione scolastica e dell’inserimento dei minori stranieri nella scuola italiana. Ho contatti con persone in difficoltà e sono quotidianamente di fronte a situazioni di estrema fragilità. Le persone che siedono nelle mie classi nella maggioranza dei casi hanno alle spalle pesanti sofferenze. Da ogni esperienza ho imparato e imparo costantemente qualcosa.
Sono nata in Alto Adige e ho ricevuto un imprinting molto severo in stile asburgico. Negli anni ho imparato a mitigare la mia intransigenza a favore di uno sguardo tenero, accogliente e materno verso le persone che mi sono affidate.
Vengo da una famiglia che mi ha protetto e custodito. Con questa impronta, mio marito ed io, abbiamo impostato l’educazione delle nostre ragazze. La realtà che affrontano è diversa da quella che ho vissuto e ho dovuto lavorare molto su me stessa per adeguarmi. Ho molto sofferto per l’ambiente inospitale che entrambe hanno trovato a scuola. Per me la scuola è stata un’esperienza bellissima, anche se con qualche sporadica e risolvibile difficoltà di relazione. Nell’esercizio della mia professione di insegnante, la vivo come il luogo dove spendo con entusiasmo e senza riserve le mie energie. Nel 2018 una persona molto importante nella mia vita ha accompagnato me e mia figlia da un consulente familiare. Il motivo del colloquio era l’ennesima difficoltà scolastica. Ho assistito alla consulenza perché la ragazza era minorenne. La modalità di conduzione del colloquio mi ha folgorata. Ho pensato: “Questo approccio desidero che diventi mio”. Ritornata a casa ho chiesto l’iscrizione al primo corso per consulenti disponibile. Mi è nato un sogno nel cuore: aiutare la scuola. Da anni come insegnante mi chiedevo come si potessero affrontare tante difficoltà di relazione in classe e con i genitori. Ho trovato la chiave nello strumento duttile, versatile e potente della consulenza educativa.
Amo così tanto la consulenza educativa che in breve tempo è diventata una parte preziosa di me.